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Industria 4.0 e l’evoluzione del ruolo del Facility Manager

Nuove sfide e competenze. Qual è la visione del cacciatore di teste?

Il Facility Manager è un ruolo sempre più ricercato dalle aziende e deve essere sempre meno tecnico o operativo e sempre più strategico. Questo ruolo, nell’attuale mondo dell’Industria 4.0, è dotato di competenze digitali che consentono risposte più rapide ed efficaci alle emergenze supportando il management nella pianificazione delle strategie di ottimizzazione dei costi, della sicurezza, del comfort e del benessere aziendale. Il Facility Manager deve quindi aggiungere alle competenze tecniche ulteriori soft skills per supportare al meglio l’organizzazione interna in un legame ancora più stretto con il business.

È di importanza strategica per le aziende analizzare ciò che il mercato del lavoro di oggi richiede a un Facility Manager e come il ruolo deve evolversi per affrontare le sfide future.

 

La “nuova normalità”

Si tratta infatti di un profilo più manageriale, che include la capacità di interagire meglio con tutte le diverse aree all’interno di un’organizzazione. Ci riferiamo a uno stratega esperto, in grado di gestire immobili e servizi dell’azienda, ottimizzando la gestione degli spazi di lavoro e, di conseguenza, la produttività e la sicurezza dei lavoratori. Stiamo chiaramente parlando di un nuovo Facility Manager con un ruolo in evoluzione e sentiremo altre voci su questo argomento anche a breve termine. Il Facility Manager sta già svolgendo un ruolo cruciale, sempre più in grado di cogliere le opportunità e portare soluzioni al management aziendale.

 

Questa è la “nuova normalità” con un Facility Manager che mostra un know-how digitale e un atteggiamento sempre più smart, essendo in grado sia di rispondere rapidamente alle esigenze di continuità operativa sia di supportare il processo decisionale per strategie win-win, ovvero di massimizzare l’ottimizzazione dei costi, reinvestendo parte dei risparmi in sicurezza, comfort e benessere. La strategia aziendale si sta naturalmente trasformando da una visione centrata sugli edifici a una centrata sui dipendenti, con una maggiore attenzione al self-service, alle dinamiche interpersonali e ai luoghi di contatto per sviluppare le relazioni insieme alla cultura aziendale.

 

I dati come fattore chiave

Sono i dati che ci fanno uscire dalla dimensione della pura operatività. Lavorare su di essi ci aiuta a non prendere decisioni basate sulla riduzione dei costi. La digitalizzazione, la raccolta e l’interpretazione dei dati sono già fattori chiave per far crescere il business con successo. Quindi il Facility Manager è comunque sempre meno un tecnico, ci deve essere il giusto approccio con l’utilizzo di un supporto tecnico e tecnologico che segua il percorso per diventare un ruolo chiave che si attenga al core business dell’azienda, per garantire il difficile equilibrio tra efficienza ed efficacia con velocità, continuità operativa e un forte senso di attenzione al cliente.

 

Il Facility Manager è lo “scheletro”, il cuore del ruolo è la gestione della struttura. Rendere le infrastrutture e i servizi un fattore di stimolo per l’agilità e l’espansione delle imprese, allargando la visuale. La sfida è puntare sulla digitalizzazione, uscire dal concetto di pura riduzione verticale dei costi e comunicare meglio il valore delle attività strategiche che vengono gestite ogni giorno. Tutto questo avviene soprattutto nella dimensione degli smart building, progettati per coniugare bellezza e strumenti hi-tech e per offrire comfort alle persone, garantendo al contempo efficienza energetica e sistemi di raccolta dati efficaci.

 

Ad esempio, uno dei settori in cui il Facility Manager sta iniziando a fornire servizi basati su dati e informazioni raccolti sul campo è lo smart working, un settore in cui l’utilizzo di strumenti per ottenere informazioni sull’occupazione degli spazi di lavoro diventerà sempre più importante.

 

Andare oltre l’approccio tradizionale per un Facility Manager di talento

Cercare un Facility Manager significa prendere in considerazione tutti questi nuovi fattori, per andare oltre l’approccio tradizionale. Questo professionista deve essere in grado di supportare il top management nel prendere decisioni strategiche e non sorprende quindi che, in alcune organizzazioni, il Facility Manager sia già entrato ufficialmente a far parte del consiglio di amministrazione. Questo livellamento non deve certo sorprendere: negli ultimi anni molte aziende hanno capito che non solo la promozione del benessere dei lavoratori, ma anche l’ottimizzazione del luogo di lavoro sono elementi essenziali per aumentare la produttività.

 

Si capisce quindi che il Facility Manager deve essere un fine stratega, capace di affiancare alle competenze tecniche una serie di capacità organizzative volte a influenzare le decisioni dell’azienda e a far crescere il business.

Il facility manager nel mondo dell’Industria 4.0 comprende l’importanza dell’IoT perché quasi tutto è alimentato dalla tecnologia. Ci sono più nuovi compiti e sono eterogenei. Spetta quindi al cacciatore di teste selezionare il professionista con le giuste competenze, che sia anche in grado di scegliere gli strumenti digitali più efficaci per svolgere il lavoro. Infatti, le nuove esigenze richiedono nuovi processi, tecnologie e metodologie per raggiungere l’obiettivo: il Facility Management deve essere sempre focalizzato di conseguenza.

 

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