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Reclutamento amministratore delegato: come scegliere l’AD giusto per la tua azienda?

The CEO that is chosen for the company

Scegliere l’amministratore delegato giusto è una decisione che incide particolarmente sul futuro di un’azienda. L’AD non solo si occupa di delineare la direzione strategica dell’organizzazione, ma ne influenza anche la cultura, le operazioni quotidiane e la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato. 

In quest’articolo esploreremo i criteri essenziali e le best practice per il reclutamento di un amministratore delegato, fornendo una guida dettagliata su come identificare e selezionare il leader più adatto a condurre la tua azienda verso il successo. Dalla comprensione delle responsabilità chiave alle qualità personali necessarie, scoprirai tutto ciò che serve per fare una scelta informata e strategica.

 

Chi è l’amministratore delegato di un’azienda

L’amministratore delegato di un’azienda, spesso indicato con l’acronimo AD, è il vertice operativo dell’organizzazione. Questo ruolo rappresenta l’apice della struttura gestionale e comporta una serie di responsabilità che spaziano dalla definizione della strategia aziendale alla supervisione delle operazioni quotidiane.

Ha il compito primario di formulare e implementare la vision e la mission dell’azienda, traducendole in obiettivi concreti e strategie di lungo termine. L’AD deve saper bilanciare la necessità di innovazione con la sostenibilità economica, garantendo che l’azienda rimanga competitiva e profittevole a lungo. Spesso è anche coinvolto nella scelta dei principali dirigenti e nella definizione delle politiche di sviluppo del talento all’interno dell’organizzazione.

Inoltre, deve anche garantire che le operazioni siano condotte in maniera efficiente, che i costi siano controllati e che le opportunità di crescita siano sfruttate al massimo. Per tale ragione, tra i suoi compiti si annoverano: 

  • Supervisione delle attività di budgeting
  • Gestione del cash flow 
  • Valutazione di investimenti e progetti 

In caso di società quotate in borsa, l’AD ha anche il compito di comunicare con gli azionisti e di presentare i risultati finanziari in modo trasparente e accurato. Rappresentando l’azienda nei confronti di terzi (tra cui clienti, fornitori, partner commerciali e istituzioni), dev’essere un abile comunicatore e negoziatore, capace di costruire e mantenere salde nel tempo relazioni che favoriscano la crescita e la reputazione dell’azienda. 

Bisogna aggiungere che l’AD ha il dovere di assicurare la conformità legale e regolamentare dell’azienda. Per tale ragione dev’essere sempre ben informato sulle leggi pertinenti e deve collaborare con il consiglio di amministrazione per garantire che l’azienda operi in modo etico e responsabile.

 

Differenze tra AD e CEO

Nel mondo aziendale, i termini Amministratore Delegato (AD) e Chief Executive Officer (CEO) sono utilizzati per descrivere la stessa posizione, quella del leader esecutivo al vertice della gerarchia di una società. La principale differenza tra i due risiede nella lingua e nella terminologia utilizzata: Amministratore Delegato è l’acronimo italiano, mentre Chief Executive Officer è l’acronimo inglese.

In Italia, la figura dell’Amministratore Delegato è regolata dal Codice Civile e dalle norme societarie italiane. Analogamente, nei w, il Chief Executive Officer è soggetto alle leggi e alle regolamentazioni specifiche di quei mercati. Tuttavia, al di là delle differenze linguistiche e legali, le funzioni e le responsabilità di un AD e di un CEO rimangono sostanzialmente identiche.

 

L’importanza dell’amministratore delegato: le responsabilità e le mansioni in azienda

Tra le responsabilità di un Amministratore Delegato c’è quella di decidere quali e quante risorse saranno dedicate ad ogni reparto aziendale. Questa decisione richiede un’analisi approfondita delle esigenze operative e strategiche di ogni dipartimento, tenendo conto dei budget disponibili, delle priorità e degli obiettivi a lungo termine. L’AD deve bilanciare le risorse finanziarie, umane e tecnologiche in modo tale che ogni reparto possa operare in modo efficiente e contribuire al successo complessivo del business. 

Un’altra responsabilità è quella di valutare gli accordi con altre aziende in termini di collaborazioni o di forniture. Deve esaminare i termini contrattuali, valutare i rischi e i benefici assicurandosi che gli accordi siano in linea con la strategia aziendale. Collaborazioni virtuose possono portare a sinergie che migliorano la competitività dell’azienda e accordi di fornitura ottimali possono ridurre i costi operativi e garantire la qualità dei prodotti (o servizi).

Scegliere possibili acquisizioni o scissioni è un’altra responsabilità dell’AD. Quando si valuta un’acquisizione, deve considerare come possa rafforzare la posizione di mercato dell’azienda, espandere le sue capacità e generare nuove opportunità di crescita. Questo processo include la due diligence, ovvero la valutazione finanziaria, legale e operativa dell’azienda target, nonché la negoziazione dei termini di acquisto. D’altra parte, decidere una scissione implica determinare se la separazione di una parte dell’azienda potrebbe migliorare la focalizzazione strategica e liberare risorse per altre aree più promettenti. Entrambe le decisioni devono essere prese avendo presente una visione chiara del futuro dell’azienda e della sua capacità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione.

Tra le varie responsabilità, l’AD deve anche determinare i livelli gerarchici, definire i ruoli e le responsabilità di ciascun dipartimento e assicurarsi che esista una cultura aziendale che promuova la collaborazione e l’innovazione. Una buona organizzazione aziendale può aumentare la produttività, migliorare la soddisfazione dei dipendenti e aiutare l’azienda a rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato.

 

Chi sceglie l’amministratore delegato?

La scelta dell’amministratore delegato di un’azienda è un processo che coinvolge diverse figure all’interno della struttura organizzativa, principalmente il consiglio di amministrazione. Questo consiglio, spesso denominato board of directors, è responsabile della governance e della supervisione generale dell’azienda. La selezione dell’AD è una delle decisioni più significative che il consiglio possa prendere, poiché questa figura ha un impatto diretto e sostanziale sulla direzione strategica e operativa dell’azienda.

Il consiglio di amministrazione è composto da membri eletti dagli azionisti della società. Questi membri possono trovarsi dirigenti aziendali interni e direttori esterni indipendenti che portano una prospettiva oggettiva e spesso una vasta esperienza. Il processo di selezione dell’AD di solito inizia con una valutazione delle esigenze aziendali attuali e future. Il consiglio di amministrazione analizza la situazione dell’azienda, inclusi i suoi obiettivi strategici, le sfide di mercato, le opportunità di crescita e i requisiti di leadership necessari per affrontare tali sfide.

Una volta definito il profilo ideale per il nuovo AD, il consiglio può costituire un comitato di selezione o utilizzare i servizi di una società esterna specializzata in executive search. Questo comitato conduce un’ampia ricerca per identificare candidati qualificati sia all’interno che all’esterno dell’azienda. La fase successiva nel processo di selezione prevede la valutazione dettagliata dei candidati identificati. 

Il consiglio di amministrazione deve anche considerare la cultura aziendale e la compatibilità del candidato con i valori e la missione dell’azienda. La scelta dell’AD non riguarda solo le competenze tecniche, ma anche la capacità di ispirare e guidare il team, nonché di rappresentare adeguatamente l’azienda sia internamente che esternamente.

Dopo una rigorosa valutazione, il consiglio vota per nominare l’amministratore delegato. Questo processo decisionale è spesso formale e può richiedere l’approvazione di una maggioranza o, in alcuni casi, di tutti i membri del consiglio. Una volta scelto, il nuovo AD viene presentato agli azionisti e ai dipendenti dell’azienda, spesso durante un incontro ufficiale o tramite comunicazioni aziendali formali.

 

Come scegliere l’amministratore delegato? 

Innanzitutto, il consiglio di amministrazione considera le competenze tecniche del candidato. Un AD deve possedere una solida conoscenza del settore in cui opera l’azienda, nonché competenze specifiche legate alla gestione aziendale, alla finanza, alla strategia e all’innovazione. Il candidato deve dimostrare la capacità di prendere decisioni informate e strategiche che possano influenzare positivamente la crescita e la competitività dell’azienda.

Il consiglio di amministrazione valuta il percorso professionale del candidato, prestando particolare attenzione alle posizioni di leadership ricoperte in precedenza e ai risultati ottenuti. Un candidato con una comprovata esperienza di successo nella gestione di organizzazioni complesse è spesso preferito. L’esperienza in ruoli dirigenziali, in particolare quelli con responsabilità di ampio respiro, come la gestione di divisioni aziendali o l’intero ciclo di vita di un prodotto, fornisce indicazioni sulla capacità del candidato di affrontare le sfide e di cogliere le opportunità.

Un buon AD deve essere in grado di creare una visione condivisa per l’azienda e di mobilitare il team per raggiungere gli obiettivi strategici. La capacità di gestire e risolvere conflitti, di prendere decisioni difficili sotto pressione e di mantenere la calma in situazioni critiche sono qualità essenziali.

Il consiglio di amministrazione deve assicurarsi che l’AD condivida i valori, la missione e la visione dell’azienda. Un candidato che si allinea con la cultura aziendale è più probabile che promuova un ambiente di lavoro positivo e coeso, migliorando la collaborazione e l’efficienza organizzativa. La capacità del candidato di adattarsi alla cultura aziendale e di promuovere l’innovazione senza compromettere i valori fondamentali dell’azienda è essenziale.

Un AD con una rete solida e influente può aprire nuove opportunità di business, facilitare partnership strategiche e migliorare la reputazione dell’azienda. Le relazioni con stakeholder come clienti, fornitori, investitori e regolatori, sono particolarmente preziose.

Il consiglio di amministrazione deve inoltre considerare l’impatto potenziale del candidato sulla sostenibilità a lungo termine dell’azienda. Questo può riguardare la capacità di promuovere pratiche di business sostenibili, di gestire il rischio e di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato. 

 

Caratteristiche e doti di un buon amministratore delegato

La capacità di prevedere le tendenze di mercato, identificare opportunità di crescita e sviluppare piani a lungo termine è fondamentale. Un buon AD è in grado di formulare una visione chiara e convincente del futuro dell’azienda, comunicandola efficacemente a tutte le parti interessate, inclusi dipendenti, investitori e partner commerciali.

Un AD con una profonda conoscenza del proprio settore è in grado di comprendere meglio le dinamiche di mercato, le sfide e le opportunità emergenti. Questa esperienza riduce al minimo i rischi e massimizza le opportunità. Si tratta di un leader carismatico che sa come mobilitare le risorse umane dell’azienda verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali. È in grado di ascoltare, di essere empatico e di comunicare in modo chiaro e persuasivo.

La trasparenza, l’onestà e il rispetto delle norme etiche sono fondamentali per costruire e mantenere la fiducia dei dipendenti, dei clienti e degli investitori. Un buon AD deve agire come un modello di comportamento etico, promuovendo una cultura aziendale basata su valori solidi e rispettando gli impegni presi.

La flessibilità e l’adattabilità sono altre qualità importanti in un mondo aziendale in rapida evoluzione. La propensione a sperimentare nuove idee, a incoraggiare l’innovazione all’interno dell’azienda e promuovere una cultura di miglioramento continuo sono tutte caratteristiche che contribuiscono a mantenere l’azienda all’avanguardia nel proprio settore. 

Durante le acquisizioni o le fusioni aziendali, la capacità di negoziazione di questo professionista è messa alla prova. Questi processi sono complessi e richiedono una negoziazione approfondita su molti fronti. Un negoziatore esperto può identificare e risolvere le potenziali problematiche, garantendo che l’operazione sia vantaggiosa e possa essere implementata senza intoppi.

In situazioni di crisi, come ad esempio durante un calo del mercato, una controversia legale o un problema reputazionale, l’AD deve negoziare soluzioni rapide ed efficaci per proteggere gli interessi dell’azienda. Ad esempio potrebbe valutare la negoziazione con enti regolatori, media, clienti insoddisfatti o altri stakeholder. La capacità di mantenere la calma, comunicare chiaramente e trovare soluzioni in tempi difficili è un segno distintivo di un buon negoziatore.

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